29 maggio 2007

Linea d'ombra

Linea d'ombra come presa di coscienza.
Nella vita, in ogni suo ambito, esistono momenti in cui ogni uomo, con cognizione o incoscientemente, travalica tale linea; d'ombra, perchè oltre ci si immette in un pelago del quale si ignorano le correnti.
Linea come confine: una volta travalicato, viene giù la maschera.
Personalmente, l'aver saputo che alcuni "noti personaggi" se la siano tolta, la maschera, non può che farmi piacere.
Nessuna ipocrisia, signori, tali "professionisti" si son palesati per quel che sono, non per quel che vogliono farci credere d'essere: giornalisti.
Il confine è stato superato, il/la giornalista è divenuto/a il/la giornalaia.
Ne eravamo certi, la presunzione è divenuta certezza.
La linea d'ombra diviene anche un perverso richiamo alla responsabilità, alla fatica, talvolta anche al fallimento.

Ed appunto, chi era presente a Foggia, nella tribuna, e sa, può, mestamente, aver riconosciuto il fallimento professionale di chi vuole apparire grande.
Con fatica, questi pseudo professionisti saranno richiamati alle loro responsabilità.
Facilmente, in queste persone non riconosceremo più una voce, una penna, un commento
di cui fidarsi, da prendere in considerazione.

Li giudicheremo, ancor di più, per quel che sono: pisciajuoli, con tutto ciò che ne consegue.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

voglio vedere il video di quella zoccola che esulta. Chissa' forse a fg era andata per motivi personali, con la scusa della CAVESE. Perche' andare cosi' lontano....se vuole la metto io a pecora.

Cia' Bicie', ce simm sentut rumenc asera.

Anonimo ha detto...

La persona che proferì tali parole 15 giorni fa, doveva fare peggio: doveva mandarla all'ospedale col musso rotto (e non solo)!
Come si fa ad essere così meschini, se quest'anno, nella trasmissione serale domenicale di TS1, spendeva parole d'elogio alla Cavese e ogni volta c'era sempre l'intervista a Sasà! Poi, finito il campionato, nemici come prima...
Preferisco 1000 volte De Maio, che ha le palle per criticare Ercolano, mettendoci la faccia e non questa che, solo se la vedi in volto, sa di perfida.
Cambiamo discorso, é meglio!
Miett'c nu grand video, u zappator i Mario Merola e dimentichiamoci di questa mezza femmina che solo una cosa sa tenere ben stretto in mano: u microfono!!!

Gabo Biancoblu ha detto...

La "professionista" non era sola in quel di Foggia, ed ancora non era la sola ad essere diventata foggiana per un pomeriggio.
Ricordiamocelo.
Voglio augurarmi che, come già fatto in precedenza (nel derby a porte chiuse), la società Cavese non voglia più accreditare questi signori.

Via lo sterco da Cava de' Tirreni