31 marzo 2007

Sportivamente parlando...

26 marzo 2007

Manfredonia-Foggia, giornalista picchiato

Alcuni sostenitori del Manfredonia (che gioca nel campionato di C1), a conclusione della gara odierna della loro squadra col Foggia, finita 1-1, hanno aggredito almeno tre giornalisti, picchiandone uno, Antonio Di Donna, in modo violento. Di Donna, 25 anni, che commenta le partite del Foggia per l'emittente Teleradioerre, è stato gettato a terra e ha ricevuto calci, anche in faccia: ora è in ospedale dove gli è stato riscontrato un trauma cranico e dove è stato sottoposto a una tac. I medici si sono riservati la prognosi, anche se solo in via precauzionale. Sta già meglio.

E' ancora spaventato e incredulo per quel che è accaduto ma ricorda tutto quello che è successo fino a quando ha perso conoscenza, dopo che uno dei tifosi lo ha fatto cadere e gli ha dato un calcio in fronte.
Parlando con i colleghi, è lo stesso Di Donna a fornire, raccontando della sua aggressione, un elemento che dà probabilmente il movente del suo pestaggio: "Alla fine della gara - dice - è comparso uno striscione sugli spalti sul quale era scritto 'A. Di Donna esulta adesso'".

I teppisti pare infatti non abbiano gradito la telecronaca fatta da Di Donna in occasione della gara di andata, lo scorso 9 novembre a Foggia. La partita finì con il gol di Princivalli al 92', gol che segnò il 2-1 per il Foggia. Di Donna è la voce delle telecronache delle partite del Foggia per l'emittente televisiva Teleradioerre, titolare dei diritti televisivi delle partite del Foggia ma anche del Manfredonia. Per la squadra sipontina cura le telecronache un altro giornalista, Vincenzo Di Staso.

Raccontando l'aggressione, Di Donna dice che è avvenuta a meno di 10 minuti dal fischio finale. "Avevo appena lasciato la tribuna stampa - racconta - e mi stavo recando in sala stampa, passando per le scale che collegano i due spazi del Miramare, quando alcune persone che avevano assistito alla partita e stavano uscendo dallo stadio hanno cominciato a offendermi. Mi hanno detto che devo fare attenzione quando parlo del Manfredonia e poi mi hanno rivolto parole offensive. Non ho risposto alle provocazioni, e tuttavia ho preso uno schiaffo. Ho cercato di allontanarmi per raggiungere gli spogliatoi per le interviste del dopo-partita, ma sono stato bloccato".

"Qualcuno - racconta ancora il giovane cronista - mi ha tirato per il cappuccio del giubbotto che indossavo e malgrado cercassi di divincolarmi sono caduto a terra. A quel punto qualcuno mi ha sferrato un calcio in fronte. E' stato uno degli spettatori che usciva dallo stadio in quel momento che mi ha prestato i primi soccorsi".

Di Donna a quel punto è stato condotto in tribuna stampa dove gli sono state medicate le ferite al volto: poi è stato subito condotto al pronto soccorso. Nel tragitto verso l'ospedale Di Donna ha perso conoscenza. Quando ha riaperto gli occhi si è accorto di essere in ospedale e ha visto accanto a sè il sindaco di Manfredonia, Paolo Campo, e il presidente del Manfredonia Calcio, Angelo Riccardi.

Nell'aggressione è stato spintonato con violenza anche Euclide Della Vista, direttore di Teleradioerre, che è accorso in aiuto di Di Donna quando ha visto i tifosi infierire su di lui. Un altro giornalista - Sergio De Nicola, del Tgr della Rai, è stato aggredito verbalmente. La polizia sta visionando i filmati delle telecamere a circuito interno per individuare e identificare gli aggressori .

L'incontro di calcio Manfredonia-Foggia, anche in considerazione della limitata capacità dello stadio Miramare di Manfredonia, è stato oggi trasmesso in diretta dalla Rai, limitatamente alla provincia da una e col commento di De Nicola.

Il Manfredonia torna in prima pagina a pochi giorni dall'episodio di Terni, dove i pugliesi hanno vinto per 2-1 nel finale (gol su punizione, poca o nulla l'esultanza) e poi sono stati aggrediti dai calciatori umbri senza reagire. Un comportamento insolito, da una parte e dall'altra, che ha fatto nascere sospetti sulla regolarità stessa della partita.

(fonte: repubblica.it)

25 marzo 2007

Sconfitta ester(n)a

Termina dopo sette turni la striscia positiva della truppa di Campilongo, battuta allo stadio "Olimpico" della Repubblica di San Marino con un anglosassone 2-0 dalla sqaudra di casa.
Prestazione sfortunata degli aquilotti, che hanno trovato nell'esperto pipelet dei Titani Emiliano Dei un bualuardo invalicabile.
Le reti: al 32° per un dubbio fallo in area metelliana l'arbitro Peruzzo di Schio decreta un calcio di rigore che l'attaccante Villa trasforma centralmente.
Nel secondo tempo la Cavese inizia l'arrembaggio alla ricerca del pareggio (Campilongo getterà nella mischia Perna al posto di Alfano), prestando il fianco ai rapidi contropiedi dei sanmarinesi: in uno di questi, un tiro senza pretese di Turchetta trova la decisiva deviazione di Cipriani che spiazza l'incolpevole Mancinelli.
Inutile il forcing finale della truppa cara al presidente Fariello, che vede annullarsi una rete per fuorigioco del neo-entrato Unniemi sul finire di gara.

21 marzo 2007

La vuoi di testa o di petto?

Facciamo ambedue, e la dedichiamo con cervello e passione a chi, con una superficialità disarmante, spala merda su un popolo civile e culturalmente vivo quale quello di Cava de' Tirreni.
Lo sport può dare adito a passione, goliardia e sfottò, può far nascere o morire vecchi e nuovi campanilismi, avvicinare e allontanare, ma non permette esternazioni tese a mortificare la civiltà di un'intera cittadinanza.
Mai.

19 marzo 2007

Ternana-Manfredonia, biscotto indigesto

Dite che ora l'integerrima dirigenza umbra presenterà ricorso per ribellarsi a questa clamorosa ingiustizia?



18 marzo 2007

Samb sPERNAcchiata

In un match sconsigliato ai deboli di cuore, la Cavese riesce ad avere la meglio di un'ottima e combattiva Sambenedettese (scortata da un centinaio di tifosi), addirittura passata inizialmente in vantaggio. Di Alfano e di Perna nei minuti di recupero i gol della Cavese, sospinta dal cuore di un pubblico che non ha mai smesso di crederci, quello metelliano, rivelatosi oggi piu' che mai determinante.
E il sogno continua...

12 marzo 2007

Cento volte Antonio Schetter


a cura di Dino Medolla...
E’ entrato a pieno diritto nella storia della Cavese.
A dire il vero, la sua firma in tante imprese biancoblù degli ultimi anni Antonio Schetter l’aveva già posta.
Fu lui a regalare il gol salvezza a Rutigliano, in una delle domeniche più nere per la Cavese: professionismo conservato all’ultimo respiro, ma una forte contestazione a calciatori e società che da lì, a qualche settimana, avrebbe lasciato il comando delle operazioni all’eclettico Ottavio Cutillo.
Il primo gol con la maglia bleu foncé di Antonio Schetter fu già decisivo.
Poi, l’arrivo di Salvatore Campilongo, e da qui, la svolta. Titolare inamovibile con il trainer di Fuorigrotta, “Pavel”, come lo hanno soprannominato i tifosi, ha spesso preso per mano la Cavese. Sia da terzo attaccante che da centrocampista, lo “scugnizzo” napoletano cresceva gara dopo gara, imponendosi all’attenzione di tifosi, stampa ed addetti ai lavori.
In quella stagione conclusasi con le lacrime di Gela, Schetter realizzò tre gol in 28 presenze, ma soprattutto, impressionò nella gara d’andata dei play-off al “Tomei” di Sora, diventando protagonista di un secondo tempo fantastico, nel quale fece ammattire la difesa della Juve Stabia: gol decisivo, palo e una serie incredibile di scatti ed azioni ubriacanti.
Con Campilongo, il feeling si è ritrovato nella scorsa stagione: Schetter è ulteriormente cresciuto, è stato fondamentale nella corsa alla C1, realizzando sette reti in 34 partite, una delle quali nel giorno promozione al Sassuolo.
Bei ricordi subito offuscati dalla morte del suo amico Catello Mari.
Poi, la C1, una nuova esperienza, le sirene tentatrici dalla cadetteria. Tutto è passato dinnanzi ad Antonio Schetter, persino un infortunio che ne ha pregiudicato il rendimento nel girone d’andata.
Ma la mente di “Pavel” è restata fissa sulla Cavese, e dopo aver festeggiato nel 2006 le nozze, in questo 2007, Schetter si è fatto più di un regalo: prima è ritornato il calciatore di prima, poi, nel giro di qualche settimana, ha ritrovato la porta con grande semplicità, infine, nella domenica numero 100 con la gloriosa casacca aquilotta, ha preso per mano la Cavese, riconciliandola, grazie alla sua quinta marcatura stagionale, con la vittoria lontano dal “Simonetta Lamberti”.
Domenica pomeriggio, in diretta radio, l’esterno biancoblù ha dispensato ringraziamenti a tutti, ha ricordato i bei momenti di questa lunga avventura a Cava de’ Tirreni e, poi, non si è dimenticato di fare la classica dedica dei giorni felici. Una dedica particolare per le sue 100 partite con la Cavese, tutta rivolta al suo amico che non c’è più. A quell’amico che continua a sorridere dall’alto, così come faceva in campo.
E che magari, domenica ad Ancona, ha dato una mano a Schetter nello spingere quel pallone in porta.Complimenti Antonio, cento di questi giorni!


(foto: www.sscavesecalcio.it)

11 marzo 2007

Ancona Felix



Pronto riscatto degli aquilotti dopo il mezzo passo falso di Domenica scorsa in quel di Giulianova. La rete di Antonio "Pavel" Schetter, giunta al 22° del secondo tempo su pregevole spunto dell'appena entrato De Giorgio, consente agli aquilotti di espugnare per la seconda volta consecutiva (dopo l'1-2 della passata stagione, firmato da D'Amico ed Ercolano) il "Del Conero " di Ancona; diligente e sorniona, la truppa di Campilongo non soffre contro gli uomini di mister Baroni e con la terza vittoria esterna stagionale consolida la propria posizione all'interno della griglia dei play-off, approfittando anche del pareggio in extremis della Juve Stabia in quel di Taranto.

Sorridente Campilongo a fine partita :" Un plauso va ai ragazzi che hanno saputo interpretare al meglio questa partita: era importante vincere per mantenere le sei lunghezze di distanza dal Perugia".
Gli fa da eco il raggiante Dionisio :" Sono molto felice per la rete di Schetter giunta, tra l'altro, alla sua centesima presenza con la casacca blu-foncè. Ora mancano altre nove partite, cercheremo di difendere i play-off giornata per giornata. I ragazzi quest'anno vanno solo ringraziati, non comprendo il perchè di alcune polemiche giunte durante la settimana. Arno in tribuna è una scelta dell'allenatore, ne parleremo in settimana ma di certo non c'è nessun caso".

Messi a tacere, quindi, i malumori di alcuni tifosi (...) dopo la partita del "Rubens Fadini" di Giulianova (dove nella giornata odierna nemmeno il Gallipoli è andato oltre un pareggio, ndr), la Cavese adesso deve immediatamente voltare pagina e concentrarsi sul prossimo match casalingo contro la Sambenedettese, che vorrà certamente rifarsi dopo il secco 3-0 subito allo "Zaccheria" di Foggia.

9 marzo 2007

La Cavese non si discute

Volge finalmente al termine la settimana degli sparasentenze.
La nobiltà d’animo degli uomini di Sasà ha concesso una ribalta che mancava loro da almeno tre anni.
Tanto, infatti, è stato il tempo in cui hanno dovuto effondere diversamente le proprie frustrazioni.
“Cavesuccia, Cavesina e Cavesetta” saranno, però vocaboli prontamente riposti nel dizionario dell’oblio.
Gli aquilotti torneranno ad essere rapaci, umili, coriacei.
Campilongo il condottiero fiero e di poche parole.
E le frustrazioni di tali “gentiluomini” ritorneranno, nuovamente, a trovare i propri canali di sfogo distanti dalla Cavese: che Dio lo voglia.

La Cavese si ama, non si discute.
Discutere questa Cavese, poi, è raccapricciante.

4 marzo 2007

Cavese col mal d'Abruzzo

Passo falso degli aquilotti che non vanno oltre un pari contro il derelitto Giulianova.
Nonostante Mr. Campilongo in settimana avesse avvertito i suoi e l'ambiente circa le insidie da schivare nella trasferta abruzzese, la squadra non è apparsa concentrata come nelle grandi occasioni, e dopo il fulmineo vantaggio iniziale firmato dal solito Sergio Ercolano (nona rete in campionato per lui), ha sofferto la maggiore cattiveria agonistica del fanalino di coda, che ha, nel secondo tempo, trovato la rete del pareggio con l'attaccante Antenucci, dopo che qualche minuto prima Alfano aveva anticipato la via di ritorno verso gli spogliatoi per una doppia ammonizione comminatagli dal signor Zenichelli di Genova che lascia qualche perplessità.
Finale sofferente per i metelliani, che, con un uomo in meno, non hanno potuto far altro che contenere gli attacchi dei ringalluzziti giuliesi, per i quali, alla fine, il punto va addirittura stretto.
La Cavese conclude così il trittico di trasferte abruzzesi (Teramo, Lanciano e Giulianova) con un solo punto, ma soprattutto col rammarico di non aver saputo trarre vantaggio in una giornata di campionato teoricamente a suo favore.
Destano, infine, preoccupazioni le condizioni di Beppe Aquino, uscito anzitempo per un risentimento muscolare alla coscia destra; in settimana se ne saprà di piu'.

La classifica sorride ancora, andiamo ad Ancona e cancelliamo questo mezzo passo falso.
Ora, piu' che mai :forza Cavese!

2 marzo 2007

Psssssssssycho!!!

Lode a te, Alberto Nocerino!
Che tu possa picchiare per noi altri cent'anni!

1 marzo 2007

Cadono bottigliette dal cielo



Ancora violenza sui campi di calcio spagnoli, dopo i disordini tra tifosi nel derby di Madrid tra Real e Atletico. Il match tra Siviglia e Betis per i quarti di finale della Coppa di Spagna è stato sospeso dopo che il tecnico del Siviglia Juande Ramos è stato colpito da un oggetto lanciato dagli spalti quando la sua squadra ha segnato. E' successo al 12' del secondo tempo, subito dopo il gol dell'attaccante Frederic Kanoute.

Ramos, che stava festeggiando insieme ai componenti della sua panchina a bordo campo, è stato colpito alla testa da una bottiglia di plastica di due litri piena di liquido lanciata dagli spalti. Il tecnico del Siviglia è svenuto. Lo staff medico del Betis ha detto ai giornalisti che Ramos ha ripreso coscienza mentre era in ambulanza.

In Spagna la normale procedura quando un match viene sospeso è che si riprenda a giocare dal minuto di sospensione, a data da destinarsi. Nella scorsa stagione nei quarti di finale di Coppa tra Valencia e Deportivo La Coruna la partita fu sospesa per il ferimento alla testa di un guardalinee colpito da una monetina lanciata dalle tribune. I restanti 46 minuti di gioco furono giocati a porte chiuse una settimana dopo.

(fonte Repubblica.it)